“Non c’è niente di meglio della lettura per cogliere le diverse sfumature della vita”. E’ una frase che chiunque avrà sentito o sentirà pronunciare nella sua vita; a volte può apparire priva di una vera e propria ispirazione, frutto di chi la lettura l’ha sempre amata e cerca di ‘inculcarne’ la passione a chi ne ha preso le distanze. Tuttavia, se si decide di darle davvero una possibilità, si comprenderà quanto un buon libro e in grado di offrire, e quanta verità vi è in una frase solo apparentemente banale.
Alessandro Rivali è venuto da noi con questo obiettivo: raccontare delle storie, storie strettamente intrecciate con la sua vita, a testimonianza di un rapporto con la lettura che sa essere tanto complesso quanto sorprendente. Forse nemmeno lui avrebbe mai immaginato, in futuro, di dedicare gran parte del suo tempo ai libri: “ero un ragazzino cresciuto a soldatini giocattolo”, ricorda, “un libro regalato potevo riconoscerlo già dall’impacchettamento e odiarlo da subito”. E’ un atteggiamento che molti ragazzi hanno nei confronti della lettura, ma spesso bastano i giusti stimoli e i giusti maestri per trasformare l’odio in apprezzamento, o in una vera e propria passione. Non a caso, ai tempi della scuola, è stata proprio la professoressa di italiano a instillare in lui una prima curiosità, quando gli consigliò di leggere “Il corsaro nero” di Emilio Salgari, appassionante romanzo d’avventura dalle tinte fosche ma evocative. Da cosa nasce cosa: durante un’estate particolarmente noiosa nell’entroterra ligure legge “Il cavallo rosso” di Eugenio Corti, un’immensa saga familiare, impegnativa ma estremamente viva e luminosa, che segna il definito approdo di Rivali alla scrittura.
L’incontro con il grande poeta contemporaneo Giampiero Neri individua un’altra tappa fondamentale della sua vita: gli appare una poesia intensa, che dal quotidiano più piccolo giunge alla ricerca Verità. Un colpo di fulmine, il primo passo nel mondo della poesia che ormai gli appartiene totalmente. La ricerca e la passione lo conducono poi ad approfondire la figura complessa e contradittoria di Ezra Pound, uno dei massimi poeti del Novecento, maestro di Hemingway ed Eliot; a tal proposito, ha il privilegio di ascoltare la viva voce della figlia dell’autore dei Cantos, con aneddoti sulle complesse vicende personali del padre, il tutto raccolto in un libro intervista edito per Mondatori nel 2018.
La serata è stata anche l’occasione per consigliare nuove letture, alcune recenti altre più conosciute, ma tutte tese a dimostrare un assunto fondamentale: come afferma Rivali, “la letteratura, per essere davvero tale, deve sempre parlare di vita, solo così riesce a rendersi davvero appassionante”. E’ lo stesso principio per cui ci innamoriamo di un pezzo musicale o di un’opera d’arte, perché sentiamo che quella realtà in qualche modo ci appartiene. La lettura, ed è questo in fondo il messaggio più significativo dell’incontro, è proprio questo: è un incontro con se stessi, che attraverso il proprio genere o il proprio autore preferito apre nuovi orizzonti sulla realtà (come si diceva all’inizio) e aiuta a cogliere dettagli che altrimenti rimarrebbero insondabili. Per questo non bisognerebbe rinunciare a un buon libro, così come non si rinuncerebbe mai a ciò che ci far stare bene.