Un incontro ricco di spunti e riflessioni ha avuto come protagonista il dottor Gisberto Evangelisti, chirurgo ortopedico specializzato in chirurgia vertebrale presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Durante la serata, il medico ha condiviso il suo percorso formativo e professionale, rivelando dettagli interessanti sulla pratica chirurgica e sulla ricerca scientifica.
Originario di Massa, Evangelisti si iscrisse alla facoltà di Medicina dell’università di Pisa, e dopo la laurea si mise in lista d’attesa per entrare nei corsi di specializzazione di ortopedia. Il lungo iter da rispettare per ottenere il posto, tuttavia, non lo scoraggiarono, anzi, lo portarono a cercare nuove strade per affermarsi. Contattò quindi i più importanti ospedali e centri di ricerca medici degli Stati Uniti, e alla fine ottenne un post-doc in chirurgia vascolare presso l’università Cornell di New York, dove trascorse un anno. La chirurgia vascolare, in realtà, non era propriamente un ambito di suo interesse, ma in seguito gli si rivelò utile, quando, tornato in Italia, riuscì finalmente ad ottenere un posto nei corsi di specializzazione dell’università di Pisa. Fu proprio durante i cinque anni della specializzazione che Evangelisti comprese di dover indirizzare i suoi studi verso la chirurgia vertebrale. Successivamente al completamento del suo percorso formativo, ebbe modo di tornare nuovamente negli Stati Uniti, dove lavorò nel Dipartimento di Chirurgia Vertebrale dell’ospedale di Harvard allo scopo di imparare nuove tecniche e nuovi metodi. Proprio mentre si trovava a Boston, il medico americano che l’aveva accolto mise una buona parola per lui presso l’Istituto Rizzoli di Bologna, dove lui stesso si era formato. Dunque, tornato in Italia, Evangelisti consolidò la propria carriera proprio presso il Rizzoli, non solo un’eccellenza internazionale nell’ambito della chirurgia ortopedica, soprattutto per i tumori primitivi della colonna vertebrale, ma anche un importante centro di intense attività di ricerca scientifica. Negli anni successivi approfondì ulteriormente le sue conoscenze con stage formativi, congressi e fellowship in città come New York, Miami, Boston, Pechino, Vienna, Nizza e Muscat. Interessante, a tal proposito, una terza esperienza a New York nel 2024: chiamato da un importante chirurgo americano assieme ad altri sei ortopedici provenienti da tutto il mondo, ha avuto modo di dedicarsi esclusivamente alla ricerca. Proprio in quel frangente si è accorto di come sia importante per un giovane medico una solida preparazione statistica e matematica: spesso il team di ricerca si è ritrovato ad analizzare imponenti database che riunivano cartelle cliniche di innumerevoli pazienti, allo scopo di capire, sul lungo periodo, gli effetti positivi ed eventualmente negativi delle terapie applicate. Tornato ora a Bologna, dove al Rizzoli è diventato da qualche anno Dirigente Medico presso il reparto di Chirurgia Vertebrale Oncologica e Degenerativa, si occupa nella pratica quotidiana di tutte le patologie che affliggono la colonna vertebrale.
D’impatto è stato anche un altro episodio significativo della sua carriera: una proposta di lavoro in una clinica ortopedica privata, che avrebbe potuto essere la svolta della sua vita in termini economici. Qualcosa, tuttavia, non lo convinceva: riteneva infatti di essere capitato in un ambiente che non gli era consono, se non addirittura per certi versi poco etico. Non a caso, qualche mese dopo il suo rifiuto a questa proposta, scoprì che molti dei chirurghi che lavoravano in quella clinica erano stati arrestati per gravi irregolarità. Ecco perché Evangelisti ha ribadito che la priorità deve sempre essere il benessere del paziente, mettendo in guardia contro le tentazioni legate al denaro: certo gli stipendi sono bassi, ma se si perde di vista lo scopo primario della professione, non si potrà mai essere dei bravi medici.
Tra le numerose domande poste dal pubblico, alcune hanno toccato temi come l’importanza delle esperienze all’estero, la pubblicazione di articoli scientifici e le sfide economiche del sistema sanitario. Evangelisti ha incoraggiato tutti noi studenti e in particolare coloro che studiano medicina, a sfruttare ogni opportunità di formazione internazionale e soprattutto a costruire una rete di relazioni professionali. Infine, ha descritto l’Istituto Rizzoli come “l’ospedale più americano” che abbia trovato in Italia, un centro in cui le risorse e l’organizzazione consentono di raggiungere l’eccellenza medica e scientifica.
L’incontro con il dottor Gisberto Evangelisti, dunque, è stato un’occasione unica per esplorare un mondo così complesso e specifico come quello della chirurgia vertebrale e riflettere sulle sfide e le opportunità della professione medica. La sua storia personale e professionale rappresenta un esempio di dedizione, etica e passione per la ricerca e il progresso medico.