Marco Checchi, ospite a Torleone il 5 ottobre 2020, entra in Pelliconi nel 1984 prima come Responsabile Commerciale, poi come Amministratore Delegato. Pelliconi è leader mondiale nella produzione di tappi per bottiglie, soprattutto nei settori di birra, bevande e acque minerali. Nasce con un numero cospicuo di famiglie bolognesi che ricevevano tappi in sughero e colla al mattino, e il lavoro veniva poi ritirato in serata. Oggigiorno la società è cresciuta molto, arrivando ad esportare il 95% della produzione, anche grazie a stabilimenti di produzione in tutto il mondo, dalla Cina all’Egitto. Ciò ha portato l’azienda a sviluppare una managerialità molto estesa per riuscire a gestire questa ampia rete globale. Scegliendo di aprire nuovi stabilimenti all’estero Pelliconi si è esposta al rischio paese, che può presentarsi quando vi è una scarsa conoscenza della socialità in un paese, è un rischio imprenditoriale. Per ridurre al minimo questo rischio adotta la business anthropology: attraverso lo studio delle dinamiche sociali, introduce alla perfezione l’azienda nel nuovo contesto culturale.
L’azienda nel corso della sua storia ha ricevuto alcune crisi, le più importanti derivate dalla diffusione del Tetrapak e del PET. Ma ciò non ha fermato la crescita di Pelliconi, che anzi ha usufruito di queste difficoltà per innovarsi, arrivando a depositare il brevetto del tappo ad anello apribile, tipico delle birre Tuborg e Carlsberg. Ultimamente l’azienda si è prestata molto allo sviluppo ambientale sostenibile, aumentando il riciclo di metallo e adottando un’illuminazione a minor impatto ambientale negli stabilimenti. Più recentemente ha collaborato a scopo benefico con l’Azienda Sant’Orsola a sostegno dei bisognosi a causa della crisi dovuta al COVID-19.
“Un manager agile deve sapere ascoltare anche l’ultimo degli operai, altrimenti la programmazione aziendale day-to-day non riesce. L’umiltà è la cosa più difficile ed importante dell’azienda, perché la presunzione fa crollare l’azienda. La presunzione uccide tutto.”