Educatore e Pianificatore Finanziario – General Manager Fortitudo Bologna
La vita di uno sportivo a fine carriera, a maggior ragione se proveniente da uno sport non lautamente retribuito come il calcio, è sempre segnata dall’incertezza e dal timore: si passa infatti da un “mondo dorato”, perfettamente organizzato, alla necessità (ma anche dall’ardente desiderio!) di riprendere in mano il proprio futuro. Marco Carraretto, per 20 anni immerso nel mondo della pallacanestro, ha dovuto affrontare gli stessi ostacoli, superandoli grazie alla sua determinazione e a un notevole spirito di sacrificio.
Innamoratosi del basket all’età di 7 anni, a 16 comprese di poterne costruire un futuro; terminati gli studi dell’obbligo come perito chimico, iniziò a militare prima in Serie B e poi in Serie A dal 2000 al 2015. Intanto non dimenticherà mai di pensare al post-carriera: nel 2008 si laurea in Economia all’università Ca’ Foscari e nel 2015, dopo aver superato un test molto rigoroso, è consulente ed educatore finanziario. Nel 2017 annuncia il ritiro dalla pallacanestro, ma nello stresso anno è chiamato come General Manager (GM) della Fortitudo Bologna: un ruolo di assoluta responsabilità che, citando, “impegna nella ricerca del giusto equilibrio tra giocatori e azienda, bisogna creare una squadra performante rimanendo nei limiti di budget”.
Dall’unione di capacità economico-finanziarie e ambiente sportivo nasce, invece, la scelta di diventare Pianificatore Economico: stando a contatto con grandi campioni che al temine della carriera si ritrovano improvvisamente in difficoltà economiche, Marco matura l’aspirazione di aiutarli a ripensare se stessi non più solo come persone, ma anche come microimprese. “Durante la carriera ci si sente dei supereroi”, afferma il GM, “ma tutto finisce rapidamente, e dopo bisogna cavarsela da soli: se non si affronta in tempo la nuova realtà ci si ritrova senza un soldo”.
L’incontro si è svolto in un clima di grande informalità, lasciando spazio a domande e curiosità a tutto tondo. Dal ruolo di cestista a quello di GM, dal valore del denaro al rapporto con la squadra: tutti interventi stimolanti che, volendoci soffermare sull’importanza della crescita individuale, hanno sollevato principalmente due temi. Innanzitutto, parlando della stagione 2004-2005 giocata in Spagna, Marco ha voluto sottolineare il valore speciale di quell’esperienza sicuramente a livello professionale ma soprattutto a livello umano; giunti a una certa età, bisogna saper uscire dalla propria “comfort zone” mettendosi in gioco e arricchendosi a 360 gradi. La piena maturazione si raggiunge solo col tempo, per questo bisogna saper cogliere ogni stimolo. Interessante poi, sempre in funzione di una crescita consapevole, il rapporto studio-sport. Chiunque voglia perseguire una carriera sportiva deve “fare di tutto per arrivare ai propri obiettivi”, ricorda il GM, “sapendo che lo sport aiuta nello studio come lo studio nello sport”. Insomma, mens sana in corpore sano, come direbbero i latini: una massima che riassume la vita di Marco e che, se fosse sostenuta attivamente già a partire dalle scuole, potrebbe ispirare molti altri giovani ambiziosi.