Qual è la logica dietro ad un dibattito? Che cosa lo rende un prodotto ragionato e non una semplice accozzaglia di parole? E’ quello che ci siamo chiesti anche in Residenza, e che alcuni ragazzi hanno sperimentato in prima persona partecipando al progetto Age Contra Plus. Generalmente rivolto a studenti della scuola secondaria, quest’iniziativa mira ad accrescere le capacità critiche ed espositive, ponendo di fronte a tematiche scottanti che spingono al ragionamento e alla riflessione. Molto spesso non esiste una risposta definita a tutte queste domande, e la vera abilità, chiave del successo, risiede solo nella capacità di coniugare un’efficace esposizione con dei contenuti solidi e adeguatamente sostenuti. Si capisce che, con questi presupposti, non è vi è ragione per cui degli studenti universitari non vi possano partecipare.
Divisi in due gruppi, si è scelta la tematica di discussione: “E’ sempre giusto obbedire alle leggi dello Stato?”. Ognuna delle due squadre, chi a favore e chi contro, ha avuto a disposizione dei materiali preparatori e, sulla base di questi, ha strutturato la difesa della propria posizione, arricchendola con esempi e con la giusta patina dialettica. Naturalmente il tutto seguendo dei delle fasi molto rigide (Prologo, Argomentazione, Dialogo socratico, Epilogo e Dichiarazione di riconoscimento) in cui emergeva, oltre alla capacità organizzativa, l’impegno ad ammaestrare i tempi a disposizione. Ad ogni membro della squadra era affidata una parte e, alla fine, ciascuno veniva giudicato sulla base della prestazione complessiva; colpisce soprattutto che, pur potendo scegliere ognuno la sezione della disputa più consona alle proprie corde, non si avesse “voce in capitolo” per la posizione all’interno del dibattito: pro o contro. Apparentemente un’ingiustizia, ma in fondo vero esercizio di analisi critica, nonché di ascolto delle proposte e delle istanze degli avversari. Anche il riconoscimento finale (in cui ogni squadra cerca di cogliere i migliori spunti di riflessione di quella avversaria) funge a questo scopo, dimostrando ancora una volta che il vero obiettivo del dibattito non è giungere ad una verità assoluta, ma cercare piuttosto gli stimoli per un vero arricchimento personale. Credo non sia nemmeno così remota l’ipotesi di cambiare il proprio punto di vista, specialmente su questioni che si erano accettate un po’ passivamente e superficialmente .
Chissà che anche questa attività non possa trasformarsi, in futuro, in un progetto per tutte le nostre Residenze….