Un incontro nel segno del dialogo quello tenutosi in Residenza qualche giorno fa, tutto costruito intorno alle domande dei presenti e pensato per lasciare qualcosa che possa davvero aiutare la crescita umana e formativa. Protagonista è stato Fabio Giuliani, dal gennaio 2022 amministratore delegato nella sezione Material Handling della Toyota, realtà operante a Bologna nella progettazione e realizzazione di carrelli elevatori per il mercato italiano e internazionale; insieme a lui l’esperienza acquisita in vent’anni di carriera.
Giuliani nasce come ingegnere, e pur non avendo mai esercitato la professione, come ha voluto ricordarci, crede fortemente che il suo percorso lavorativo sia stato influenzato dal suo percorso universitario. “Studiando ingegneria impari che tutti i problemi hanno una soluzione”, afferma il relatore, “basta conoscere i mezzi e gli strumenti a propria disposizione, e con duro lavoro le dinamiche diventano subito più chiare”. Ad accompagnarlo vi è anche l’innato interesse per la filosofia: grande stimolo, a suo dire, nell’affrontare le sfide quotidiane di un manager, spesso strettamente interlacciate con questioni morali ed etiche. Infine, vi è il Master in Business Administration, acquisito a Bologna dopo cinque anni d’esperienze lavorative in aziende come Procter&Gamble ed Ericson; un percorso, spiega Giuliani, particolarmente arricchente, che gli ha consentito di inquadrare le dinamiche economiche e finanziarie in una prospettiva non più esclusivamente accademica.
Dopo il master approda in Bosch, dove viene indirizzato alla gestione del settore per le componenti dei motori diesel. Qui impara a far fronte a tanti impieghi in varie specializzazioni, e a conciliare conoscenze molto diverse ma sempre funzionali all’armonia dell’azienda. Oltretutto non è solo l’azienda a dover trovare un suo equilibrio: in quegli anni deve trasferirsi in Germania con la famiglia, sempre molto supportiva con le sue esigenze professionali, trovandosi di fronte a una realtà profondamente mutata. “Non era piacevole pensare che ogni possibile difficoltà per mia moglie e le mie figlie fosse da attribuire a una mia scelta di lavoro”, confessa Giuliani. Per fortuna i primi attriti si risolvono con naturalezza, si apprendono gli usi e le abitudini di una cultura diversa e si finisce con l’apprezzare alcune tipicità dei luoghi in cui si hanno le proprie radici, e che prima di allora si erano date per scontate. Cambiare, insomma, vuol dire anche saper ritornare con sguardo rinnovato a vecchie abitudini, non solo apprenderne di nuove.
Durante l’incontro non sono mancanti interventi di natura anche molto diversa, dalle questioni ecologiche e le auto elettriche, tema attualissimo e legato a doppio nodo al futuro delle aziende come nuove entità green, alla “filosofia” dietro il marchio Toyota, fondato in Giappone circa ottant’anni fa. Tra questi pilastri che hanno mosso la fama dell’azienda nel mondo (cinque in totale) due, in particolare, hanno colpito Giuliani, anche per la loro straordinaria attualità: innanzitutto “spiritualità”, precetto immerso nella cultura nipponica, che siginifica dedizione ma anche ricerca di una missione che sappia andare al di là delle immediate logiche del profitto; in secondo luogo “riduzione degli sprechi”, principio formulato decenni fa ma quanto mai attuale. Forse sarebbe giusto ripartire proprio da questo, ricordando con il relatore che “la credibilità di un’azienda dipende anche dalla sua sostenibilità; è impossibile oggi fare Business senza un occhio alle questioni ambientali”, Dunque, spingere sulla sostenibilità fino a quando dinamiche ancora forzate dalle leggi di mercato non si trasformeranno in una nuova etica condivisa, priva di interessi particolari.